I Premio Abbiati – vincitori stagione 1980-81
Riunione Bergamo, 12-13 settembre 1981
La commissione della 1a edizione del Premio “Abbiati” riunita a Bergamo il 12 e13 settembre 1981, ha designato i vincitori per gli anni 1980-81. La giuria ha deciso di non assegnare il premio allo spettacolo non ravvisando in alcuna delle nuove produzioni realizzate nel corso della stagione i caratteri globali di eccellenza richiesti. La giuria ha inoltre espresso tre “raccomandazioni”: che i componenti dell’indimenticabile Quartetto Italiano ritrovino la strada dell’intesa e del lavoro comune; che sia avviata la ricostruzione del Teatro Carlo Felice di Genova; che sia affrontata in modo positivo la lunga crisi del Teatro San Carlo di Napoli.
Per il coraggio e l’intelligenza con cui ha guidato il rilancio dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Milano.
Per l’esemplare attività a favore della musica moderna e segnatamente per l’interpretazione di Fragmente-Stille, an Diotima di Luigi Nono.
Per gli allestimenti di Falstaff e delle Nozze di Figaro che segnano la continuità della sua grande lezione teatrale.
Per l’incisiva presenza nel campo dell’interpretazione operistica e segnatamente nel melodramma italiano.
Per la coerenza con cui hanno pensato e portato a termine il progetto della “Tetralogia” a Firenze fornendo un esemplare segnale di cambiamento della messa in scena wagneriana.
Per la serietà, la continuità e la positività del progetto, promosso e coerentemente guidato da Piero Farulli.
Rifiutando all’unanimità la logica di una futile e artificiosa contrapposizione, e ricordando per Abbado il decisivo contributo ideativo e interpretativo al Festival Musorgskij, e per Muti gli altissimi risultati ottenuti nell’Ifigenia in Tauride di Gluck e nelle Nozze di Figaro di Mozart.
Per i magistrali allestimenti di Ariodante di Händel (Piccola Scala), della Götterdämmerung di Wagner (Firenze) e della Semiramide di Rossini (Torino).
Geniale testimonianza di una delle massime personalità della musica d’oggi.